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domenica 13 marzo 2011

Il dolore rende le persone cattive

Questo è quanto, e sono stata testimone di ciò giusto ieri sera.
E' terribile vedere qualcuno soffrire (fisicamente e mentalmente) e non poter far niente, soprattutto se non si è in grado di esprimere i propri sentimenti. E io non lo sono.
Sono ancora un po' scossa e temo di non avere nulla di lucido da dire se non che nella mia, seppur breve vita, ho fatto sufficientemente esperienza di suicidi, di persone più o meno vicine, e non vorrei dover assisterne ad un altro. Davvero. Gradirei fare basta.

E soprattutto... io capisco tutto, capisco che la gente che sta davvero male diventi cattiva, che perda la speranza nella lotta per la vita, che si senta abbandonata a causa di un marito un pizzico egoista (se vogliamo dirla tutta) e noi che siamo la sua famiglia ne abbiamo di gatte da pelare già per conto nostro; ma io della gente che si autodefinisce sfortunata, che si lamenta in continuazione perché la sua vita non va come vorrebbe e mi spara i pipponi sul come non sappia come andare avanti, NON NE VOGLIO PIU' SENTIR PARLARE. La mia sopportazione è arrivata al punto massimo. Avete rotto i coglioni. Non venite più da me.
Perché se la vostra vita non è come ve la siete immaginata i casi sono due: o smettete di immaginare (perché è chiaro che avete un'immaginazione troppo fervida) o rischiate e cercate di cambiare per quanto è possibile la vostra vita, il vostro modo di pensare, perché è questo che vi serve. Secondo la legge della causa e dell'effetto, ogni azione ha un effetto: e se perseverate a fare le stesse cose tutti i giorni avrete sempre gli stessi identici effetti. E dovete biasimare solo voi stessi, perché avete smesso di provare. Punto.

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