Pages

mercoledì 13 aprile 2011

Every story has an end. But in life, every ending is just a new beginning.

Ho notato che alle 10 di stamattina qui nei paraggi c'era attività.
Grazie miei piccoli lurker per avermi pensato: in quel momento ero sull'orlo delle lacrime e forse se non sono caduta in quel mare lo devo anche un po' anche a voi che mi stavate pensando un pochino (o forse perché mi vergognavo a piangere come una fontana... ma - suvvia! - sono sottigliezze).


Vedere il proprio migliore amico* preparare la valigia e partire per sempre a lavorare all'estero è quasi egoisticamente (e lo scrivo a caratteri cubitali) straziante. Egoisticamente perché se vuoi davvero bene a qualcuno non puoi fare altro che augurargli il meglio che c'è al mondo, ed è così che io mi sono trattenuta per tutto il tempo di preparazione della valigia e per tutta la notte, e stamattina l'ho salutato con un abbraccio e un bacio prima che si imbarcasse sull'aereo per volarsene negli UK. Fino a che non mi sono seduta in macchina e lì ho ceduto, lo ammetto -> clicca per il supporto audio/video e vola al secondo 12.
Sì, ok non proprio così, ma rende bene l'idea.
Ad ogni  modo, come si può non voler augurare il meglio a qualcuno dopo averlo sentito parlare di questa nuova esperienza con un entusiasmo tale da spiazzare chiunque. Io non me la sono sentita di rovinargli tutto e ho fatto quella forte. Io sono la sua fan numero uno, sapete? E lo sostengo sempre (o almeno ci provo): sarà questo che stupidamente definiamo amore?
Boh... ma alla fine mi sono un po' rotta il cazzo di chiedermi che cosa sia l'amore o di farmi domande sul senso della vita. E se il senso della vita ce lo costruissimo vivendo davvero? E se l'amore lo scoprissimo gustandocelo per quello che è?


* e per migliore amico lo intendiamo in tutti i sensi immaginabili e pensabili. Sì va bene forse è qualcosa di più ma non complichiamocela più di quanto già non sia.

Nessun commento: